mercoledì 17 maggio 2017

Se undici anni non sono sufficienti

Anno 2006: infortunio mortale in un cantiere in cui è stato omessa la nomina del coordinatore per la sicurezza.
Condannato in primo grado (2011) e in appello, come coordinatore per la sicurezza, il direttore lavori, anche in assenza di nomina.
La Corte di Cassazione (2014) annulla e rinvia alla corte territoriale, che nel 2016 conferma la condanna al direttore lavori perchè, anche se non era coordinatore, avrebbe assunto una posizione di garanzia di fatto.
La Corte di Cassazione, con sentenza n.22296 del 3 maggio 2017, annulla e rinvia nuovamente alla Corte di Appello per un nuovo giudizio, perchè "è mutata la posizione soggettiva del ricorrente, da coordinatore per la sicurezza ad assuntore di fatto della posizione di garanzia nei confronti del lavoratore deceduto. Può conseguentemente ritenersi violato il principio della correlazione tra l'accusa e la sentenza poiché non sono aggiunti [dalla Corte di Appello - ndr] agli elementi di fatto contestati altri estremi di comportamento colposo (nella stessa posizione soggettiva di coordinatore della sicurezza) ma è mutata radicalmente la posizione soggettiva rilevante per tutti i profili di colpa, generica e specifica."

Undici anni non sono bastati, nè per assolvere nè per condannare in modo inoppugnabile. Un essere umano viene stritolato da queste inadeguatezze.
Qualcuno ci rifletta, se è in grado.